La legge n. 10 del 1991 e i succesivi decreti di attuazione, in particolare il D.P.R. n. 412 del 26 agosto 1993, (pubblicato come supplemento alla G.U. n. 242 del 14 ottobre 1993) hanno trasformato i più recenti criteri tecnici per l'uso razionale dell'energia in disposizioni alle quali tutti devono attenersi.
La progettazione, l'installazione, l'esercizio e la manutenzione degli impianti di riscaldamento è stata modificata con l'obiettivo di contenere i consumi di energia.
Edifici nuovi e ristrutturazioni
Gli edifici nuovi, per i quali siano stati iniziati i lavori di costruzione dopo il 1^ agosto 1994, devono essere progettati e realizzati in modo da rispettare le nuove normative. Queste considerano l'impianto termico e l'edificio come un unico sistema che deve essere quanto più possibile efficiente dal punto di vista energetico e, naturalmente, essere sicuro.
Lo stesso vale anche in caso di:
Insieme alla denuncia di inizio lavori di costruzione dell'edificio o di ristrutturazione dell'impianto, il proprietario deve depositare presso il comune una relazione che contenga:
Le parti che compongono l'impianto termico sono:
Questi componenti dell'impianto termico devono essere scelti e progettati insieme all'edificio e non, come spesso avveniva prima, in una fase successiva.
DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ
L'installazione deve essere effettuata da una ditta specializzata e in possesso dell'abilitazione prevista dalla legge n. 46 del 1990. La ditta deve rilasciare al proprietario una dichiarazione di conformità dell'impianto necessaria, anche, per ottenere il certificato di abitabilità dell'immobile.
LA CALDAIA
E' composta da un bruciatore che miscela l'aria con il combustibile e alimenta una camera di combustione (il focolare), da una serie di tubi (tubi di fumo) attraverso i quali i fumi caldi prodotti dalla combustione scaldano il fluido termovettore e da un involucro esterno di materiale protetto da una lamiera (mantello).
Ogni caldaia è caratterizzata da:
VALORI DEI RENDIMENTI MINIMI DI LEGGE |
||||||||
Potenza utile (Pn) |
Potenza al focolare |
Caldaia installata dopo il 29/10/93 acqua calda |
Caldaia installata dopo il 29/10/93 aria calda |
|||||
Individuali |
||||||||
kW |
kcal/h |
kW |
kcal/h |
100% Pn |
30% Pn |
100% Pn |
||
17,44 |
15.000 |
19,30 |
16.600 |
86.5 |
83,7 |
85,5 |
||
23,20 |
19.950 |
25,30 |
21.760 |
86.7 |
84.1 |
85,7 |
||
31,40 |
27.000 |
34,77 |
29.900 |
87,0 |
84,5 |
86,0 |
||
Centralizzati |
||||||||
44,19 |
38.000 |
49,07 |
42.200 |
87,3 |
84,9 |
86,3 |
||
87,21 |
75.000 |
96,86 |
83.300 |
87,9 |
85,8 |
86,9 |
||
208,95 |
179.000 |
230,93 |
198.600 |
88,6 |
87,0 |
87,6 |
||
348,95 |
300.100 |
383,95 |
330.200 |
89,1 |
87,6 |
88,1 |
||
400,00 |
344.000 |
444,40 |
512.180 |
89,2 |
87,8 |
88,2 |
||
Per potenze superiori valgono i valori relativi a 400 kW | ||||||||
1 kW = 860 kcal/h; 1 kcal/h = 1,163 W |
La scelta della potenza della caldaia da installare dipende dalle caratteristiche dell'edificio, dall'ubicazione dalla destinazione d'uso.
E' una scelta importante che deve essere fatta da un professionista qualificato e attento ai problemi energetici.
Se la potenza necessaria a scaldare l'edificio supera i 350 kW, è necessario installare due o più caldaie. In questo modo si evita che caldaie molto grandi lavorino, in particolare nelle stagioni intermedie, a basso regime e quindi con bassi valori di rendimento.
Al di sopra di 116 kW (100.000 kcal/h) è necessario un Certificato di Prevenzione Incendi rilasciato dai Vigili del Fuoco.
Temperatura massima
Durante la stagione di riscaldamento, la temperatura media degli ambienti delle abitazioni non deve superare i 20 °C (con una tolleranza di 2 °C).
Periodo e numero di ore
Il periodo dell'anno nel quale è consentito tenere in funzione gli impianti di riscaldamento e il numero massimo giornaliero di ore di accensione dipendono dal clima della località dove è ubicato l'edificio.
L'Italia è stata divisa in cinque zone climatiche dalla A, la più calda, alla F, la più fredda in funzione del numero dei "Gradi Giorno"; quanto più alto è il valore dei Gradi Giorno (GG) tanto più il clima è rigido.
Ad esempio: nella zona climatica A si trovano poche località molto calde, come le isole di Salina e Lampedusa; Palermo e Reggio Calabria appartengono alla fascia B; Napoli, Bari, Imperia alla C; Roma, Firenze, Ancona alla D; in fascia E si trovano Milano, Torino, Venezia, L'Aquila; nella F solo località montane come Cortina D'Ampezzo e Abetone.
Per conoscere con esattezza in quale zona climatica è situato un immobile, e quindi in quale periodo dell'anno si possono accendere gli impianti di riscaldamento e per quante ore al giorno, basterà rivolgersi al Comune.
Fascia |
Gradi Giorno |
Periodo di riscaldamento |
Numero di ore massimo giornaliero |
A |
Inferiore a 600 |
1.12 - 15.3 |
6 |
B |
601 - 900 |
1.12 - 31.3 |
8 |
C |
901 - 1400 |
15.11 - 31.3 |
10 |
D |
1401 - 2100 |
1.11 - 15.4 |
12 |
E |
2101 - 3000 |
15.10 - 15.4 |
14 |
F |
Superiore a 3000 |
Nessuna limitazione |
Nessuna limitazione |
In caso di condizioni atmosferiche eccezionalmente avverse, si possono accendere i riscaldamenti, anche al di fuori dei periodi previsti per non oltre la metà delle ore massime giornaliere consentite.
Verifica del rendimento
Le verifiche strumentali che la legge impone di fare periodicamente consistono nella misura della temperatura dei fumi che fuoriescono dalla caldaia, del loro contenuto di ossigeno o di anidride carbonica (CO
2), di monossido di carbonio (CO), di particelle incombuste. I valori rilevati servono per calcolare il rendimento di combustione della caldaia, cioè il suo grado di efficienza.