La Professione di Energy Manager

Nicola De Nardi

Il problema della gestione dell'energia coinvolge tutti i segmenti di vita di una nazione: industria, agricoltura, civile, terziario, pubblica amministrazione, governi, opinione pubblica.
La gestione energetica non riguarda solo il rifornimento e la distribuzione, ma comprende un'attenta gestione dell'uso finale dell' energia stessa nei punti di utilizzazione. Pertanto il risparmio energetico é una esigenza vitale della società moderna, definita dall'Agenzia Internazionale per l'Energia (IEA) "uno sforzo strutturale organizzato volto al risparmio di energia e di petrolio senza ridurre il livello di vita e di produttività". Tale definizione implica che qualcuno si assuma la responsabilità delle diverse scelte e del coordinamento delle azioni necessarie per risparmiare energia e perseguire l'uso razionale di essa. Riferimenti legislativi di base. Nel 1982 venne promulgata la legge 308, che dettava norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l'esercizio di centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi. L'art. 22 richiamava esplicitamente la figura del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia. La legge 308 imponeva per i grandi consumatori industriali l'obbligo della nomina nel caso di imprese industriali con più di 1000 dipendenti o con consumo superiore a 10.000 tep. La legge n.10 del 9/1/91 (norme in materia di risparmio energetico, uso razionale dell'energia e sviluppo delle fonti rinnovabili) ha rilanciato questa figura professionale definendone meglio il ruolo (art.l9) ed apportando numerose innovazioni: L'estensione dell'obbligo di nomina ai grandi consumatori dei settori civile, terziario e dei trasporti, (consumi superiori a 1000 t.e.p.contro i 10.000 del settore industriale); la modifica della denominazione da responsabile per la conservazione dell'energia a responsabile per l'uso razionale e la conservazione dell'energia; l'esclusione dagli incentivi della legge 10 per i soggetti che omettano di comuni care al Ministero dell'lndustria il nominativo del tecnico responsabile dell'energia; la possibilità di nominare un consulente esterno; l'aumento delle sanzioni previste e l'eliminazione del numero dei dipendenti quale termine di riferimento. La circolare 219/F del Ministero dell'lndustria, del 2-3-1992, ha reso obbligatoria la nomina per i soggetti che operano nel settore industriale con consumi superiori a 10.000 t.e.p., ed a 1000 t.e.p. per i comparti dei trasporti, civile e terziario. Il rendimento delle centrali termoelettriche é stato considerato pari al 37%, ritenendo che si riduca al 34% per le forniture in bassa tensione, a causa delle perdite di trasporto e di distribuzione. La circolare 226/F del 3/3/1993, del M.l.C.A., fornisce ulteriori indicazioni circa l'obbligo di nomina del tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia. Inoltre la F.l.R.E. (Federazione Italiana per l'uso razionale dell'energia) è stata incaricata dal Ministero dell'lndustria, del Commercio e dell'Artigianato (M.l.C.A.) ad espletare diverse attività di supporto per l'attuazione dell'art. 19 della legge 10. Il D.PR. 412 del 26/08/1993 (articolo 11) e l'art.31, legge 10, definiscono il tecnico terzo responsabile dell'esercizio e della manutenzione dell'impianto termico". Confrontando i compiti descritti in tali articoli e quelli relativi alla figura del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia" dell'art. 19, si può dedurre che i compiti del terzo responsabile della gestione dell'impianto termico sono principalmente di natura esecutiva e che l'Energy Manager ne supervisiona e ne controlla l 'attività.
Solo in qualche caso di particolare complessità le due figure potrebbero coincidere in quella dell'Energy Manager , anche se è preferibile che le due figure rimangano distinte per non confondere le responsabilità. La situazione delle nomine per il 1994. Il numero dei responsabili nominati è in continuo aumento grazie alla maggiore sensibilità dei consumatori ed all'accordo di programma M.I.C.A.- F.I.R.E. L'analisi della situazione evidenzia che nel settore civile/terziario il numero dei responsabili nominati è passato da 150 nel 1991 a 1337 nel 1994, nel settore dei trasporti da 100 a 444, nel settore industriale da 600 a 687 dal 1991 al 1994.
I consumatori industriali sono presenti in forte percentuale, mentre negli altri comparti restano scoperte numerose aree che potrebbero, invece, beneficiare delI'opera di questa importante figura professionale.
Nel settore civile/terziario e della pubblica amministrazione siamo ancora all'inizio, per cui le aree scoperte sono numerose: basti pensare che il settore civile/terziario assorbiva, nel 1990, circa un terzo dei consumi energetici nazionali. Infatti su di un totale di 120 Mtep, 34 Mtep venivano attribuiti al civile/terziario, 37.1 Mtep all'industria, 33.8 Mtep ai trasporti, 3.1 Mtep all'agricoltura, 8.3 Mtep per usi non energetici e 2,7 Mtep ai bunkeraggi. Le mansioni e le competenze dell'energy manager.
I riferimenti legislativi sono l'art.19 della legge n.10 del 9/1/1991, le circolari M.l.C.A. 219/F( 2/3/92) e 226/F( 3/3/93). Le funzioni ed il profilo professionale dell 'Energy Manager sono descritte nei commi 13-14-15-16-17 della circolare 219/F.
Il tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia:
- individua le azioni, gli interventi, le procedure e quant'altro necessario per promuovere l'uso razionale dell'energia;
- predispone i bilanci energetici in funzione anche dei parametri economici e degli usi energetici finali;
- effettua la diagnosi energetica, cioé il bilancio statico dell'energia e dei flussi energetici, individuando gli sprechi d'energia e le aree di miglioramento ove bisogna investire;
- predispone i dati energetici per il Ministero dell'lndustria;
- è responsabile della validità tecnica ed economica delle opportunità d'intervento individuate;
- interiorizza i processi di produzione dei beni e dei servizi;
- possiede una conoscenza approfondita delle tecnologie idonee a consentire un uso razionale dell'energia.
Nella stessa circolare 219/F si afferma che "dal punto di vista del profilo culturale-professionale,il tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia si configura idealmente come un soggetto con bagaglio di conoscenze acquisibili mediante laurea in Ingegneria con "buona conoscenza delle tecnologie più avanzate nel settore ".
Gli strumenti di lavoro e le conoscenze di base, interdisciplinari, richieste all'Energy Manager devono interessare:
- la legislazione e la normativa tecnica;
- la competenza nel settore impiantistico elettrico e termico;
- l'aggiornamento professionale sulle tecnologie più recenti;
- le tecniche di valutazione degli investimenti e le fonti di finan ziamento. Allo stato attuale vi sono professionisti che, per le conoscenze specifiche acquisite e per l'esperienza professionale sviluppata nel settore dell'usor azionale dell'energia, hanno già i requisiti.
Contemporaneamente,a livelloistituzionale,dovrebbero essere programmati percorsi formativi ad hoc, che preparino a questo compito.
Si potrebbe pensare a diversi livelli di competenza, legati a compiti e responsabilità differenziate.
Un primo livello potrebbe essere conseguito attraverso corsi specifici post-secondari, ad esempio presso istituti tecnici.
In alcuni di questi istituti sono già operanti corsi di formazione con il contributo dell'E.N.E.A., di professionisti con esperienza nel settore energetico, e degli Ordini Professionali.
Un secondo livello potrebbe trovare la sua sede naturale in corsi di aurea breve, in Ingegneria Energetica.
Un terzo livello potrebbe essere costituito da opportuni indirizzi In corsi di laurea di recente istituzione.
I Corsi specifici organizzati dall'E.N.E.A. in collaborazione con gli Ordini Professionali degli Ingegneri costituiscono un altro canale formativo estremamente importante.

Conclusioni

La Professione dell 'Energy Manager, così come è stata individuata negli ultimi provvedimenti legislativi ha risposto finalmente con azioni concrete alle pressanti istanze degli ambienti specifici, sensibili al problema per esperienza professionale diretta e per formazione culturale.
Allo stato attuale esistono le condizioni oggettive affinché, da tali premesse, possa scaturire la diffusione di tale figura professionale,della quale la società ha realmente bisogno e dalla cui attività possono derivare notevoli vantaggi per la comunità sia per gestire le risorse strategiche in maniera più corretta, sia per dedicare una maggiore attenzione alla qualità dell'ambiente in cui viviamo.

Tabella di trasformazione energetica in Tep

1 Tep= 10 milioni di kcal=42 GigaJoule

Quantità

1 t

1t

1t

1t

1t

1t

1t

1t

1t

1000Nmc

1 Mwh

1 Mwh

Prodotto

Gasolio

Olio Combustibile

Gpl

Benzine

Carbon fossile

Antracite

Carbone di legna

Legna da ardere

Lignite

Gas naturale

Energia Elettrica At/Mt

Energia Elettrica Bt

Equivalenza

1,08 Tep

0.98 Tep

1.10 Tep

1. 20 Tep

0.74 Tep

0.70 Tep

0.75 Tep

0.45 Tep

0.25 Tep

0. 82 Tep

0. 23 Tep

0.25 Tep

PANORAMA DELLA SITUAZIONE DELL'ENERGY MANAGER IN ITALIA

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